Amazon ha attivato una nuova iniziativa per contrastare scorrettezze e slealtà da parte dei venditori sulla sua piattaforma di ecommerce: ha sporto tre denunce contro altrettanti gruppi per abuso del suo sistema di rimozione dei contenuti inappropriati. La notizia giunge a pochissima distanza dalla comparsa delle indicazioni (almeno in USA) di prodotti che vengono restituiti molto spesso.
In sostanza, i truffatori copiavano le immagini dei prodotti in vendita e le caricavano su un finto “sito ufficiale” e riportavano le inserzioni originali, accusandole in ultimo della violazione che in realtà essi stessi avevano perpetrato; l’obiettivo dei truffatori era far rimuovere le inserzioni lasciando campo libero ai loro prodotti. Secondo Amazon, il “giochetto” è stato ripetuto per migliaia di volte.
Secondo le denunce di Amazon, uno dei venditori si sarebbe addirittura spinto oltre: avrebbe addirittura usato un finto marchio registrato per entrare a far parte del programma Amazon Brand Registry, che permette alle aziende di cercare e gestire scansioni di inserzioni fraudolente che copiano i loro prodotti. A quanto pare l’ufficio brevetti statunitense avrebbe rifiutato il marchio ma il venditore, registrato con il nome Sidesk, l’ha usato lo stesso.
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