• VENERDÌ 29 SETTEMBRE 2023 - SS. Michele Gabriele e Raffaele

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Vision Pro, com'è fatto il visore per la realtà mista di Apple

Sembra una maschera da sci ma Vision Pro è il primo computer spaziale da indossare, un tentativo con un altissimo concentrato di tecnologia che, se andrà bene, sarà ricordato come il primo passo di una nuova era. A realizzarlo non poteva che essere Apple, che come d'abitudine arriva dopo gli altri ma sforna prodotti eccellenti, capaci di unire la perfezione stilistica a un utilizzo versatile. La realtà virtuale non ha mai convinto Tim Cook al contrario della realtà aumentata, ecco quindi un visore per la mixed reality, la realtà mista che unisce le due tecnologie che in un caso aggiunge elementi alla nostra visuale, nell'altro ci isola dall'ambiente circostante per farci immergere in un altro mondo. Sono serviti quasi dieci anni di lavoro e più di 5.000 brevetti per sviluppare il primo prodotto concepito dall'inizio alla fine nell'era Cook, che non è un accessorio come Apple Watch e gli AirPods ma un dispositivo stand alone che potrebbe rivelarsi un potenziale erede di iPhone. Dirlo ora sembra fantascienza, perché se è necessario pensare a guardare oltre un prodotto che continua a esser gettonato come nessun altro (oltre 232 milioni di unità vendute nel 2022), l'evoluzione verso il successo di Vision Pro dipende da applicazioni in grado di creare la necessità di possesso del visore, come pure l'obbligo di eliminare la batteria esterna che si lega alla vita (più avanti anche migliorare l'autonomia di circa due ore) e i probabili malesseri (emicrania e nausea in primis) a fronte di eventuali sessioni ...
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