L’Italia è prima in Europa per tasso di riciclo e seconda per quello di circolarità, cioè il tasso di materiale riciclato e reimmesso nell’economia. Purtroppo, però, esportiamo ancora troppi rifiuti, perché non c’è un sistema di impianti adeguati, soprattutto nel Mezzogiorno. Ci sono dunque luci e ombre per l’Italia che ricicla. Il PNRR porterà delle sfide importanti anche nel riciclo e quindi per raggiungere degli obiettivi fissati a livello europeo serve puntare su strumenti che permettano alla filiera nazionale del riciclo di fare il passo definitivo.
Italia prima in Europa per riciclo dei rifiuti
Questi sono gli elementi emersi nello studio annuale “L’Italia che Ricicla”, il Rapporto presentato da ASSOAMBIENTE – l’Associazione di categoria delle imprese che operano nel comparto del riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti. L’Italia si pone al primo posto a livello europeo per tasso di avvio al riciclo dei rifiuti, sia urbani che speciali, rispetto al totale gestito. Il dato è pari all’83,2% e si riferisce al 2020. Questo dato è assolutamente maggiore non solo alla media UE 39,2, ma anche in confronto ai Paesi più grandi dell’Ue. La Spagna, ad esempio, si ferma al 60,5%, la Francia al 54,4% e la Germania solamente al 44%.
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