“Che belva mi sento? Un cavallo, un cane, ma amo da morire la mucca per quell’odore di erba, di cacca, di terra”. Ornella Vanoni risponde così alla domanda di rito di Francesca Fagnani nell’ultima puntata di “Belve”.
“Le fa piacere o la imbarazza essere considerata un mito?”, chiede la conduttrice. “Beh, ormai alla mia età mi fa piacere – replica la cantante 88enne – Ho lavorato tanto, almeno questa soddisfazione. Credo di essere amata intanto perché sono viva e poi perché non ho più sovrastrutture e dico la verità. Prima ero tanto timida e insicura e venivo presa per una str**za e una snob che se la tirava. Invece, in realtà, avevo una paura strisciante. Adesso sono tranquilla perché non ho più niente da dimostrare. Quando ho smesso di avere paura? Credo una ventina di anni fa”.
“Non l’ho mai data via come un frisbee”
“Il mio più grande pregio è la sincerità – prosegue – Un mio difetto? Ho il terrore del denaro. Mio padre mi ha passato quest’ansia. Quindi io l’ho perso quasi tutto per l’ansia di non avere rapporti col denaro. L’ho perso, non è che mi sono divertita. Faccio delle case, poi le perdo, poi le rivendo subito per paura.
Ho anche la paura di diventare povera”. “Lei si è definita spudorata perché gira in mutande. Ma non sarebbe stato più grave il contrario?”, domanda incuriosita la padrona di casa. “Dove abitavo, in Largo Treves, era tutto finestroni e non giravo in mutande ma proprio nuda – racconta Ornella – Molti mi dicevano: ‘Guarda che ti ho vista ieri sera’. E io: ‘Sì, è vero! Sono una scostumata!’
C’è stato un periodo in cui avevo due paia di mutande, una nera e una bianca. Parlo di tanti anni fa”. La Fagnani quindi chiede se le usasse con parsimonia: “Molta – risponde – Uscivo la sera con gonna e tacchi a spillo. Bisogna per forza avere le mutande? Non è detto!”. Poi aggiunge: “Non l’ho mai data via come un frisbee”.
“Ero a Palermo, mi ci sono buttata addosso, con i tacchi a spillo”
Ornella Vanoni torna indietro con la memoria ad alcune occasioni in
cui si è ritrovata ad “aggredire” il pubblico: “Una volta stavo
cantando in una piazza molto grande e ho sentito uno che mi sembrava
dicesse ‘Mina’, ma stava dicendo ‘diva’, non capii e risposi ‘stron*o.
E’ una cosa che mi è successa a Palermo, dove recitavo delle cose e
cantavo una ...
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